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Tesori da Roma: la raccolta Velo

A Vicenza si conservano alcune preziose sculture antiche provenienti da Roma, già nella collezione privata del conte vicentino Girolamo Egidio di Velo d'Astico, che nella prima metà dell'Ottocento ebbe l'occasione di intraprendere una campagna di scavi alle Terme di Caracalla, recuperando numerosi marmi, statue e frammenti di decorazione architettonica.
Fra gli esemplari più belli vi è un torso di Satiro in riposo, semicoperto dalla pardalide o pelle di pantera, attributo proprio di Dioniso e dei suoi seguaci; il tipo statuario rimanda a un originale greco, attribuito al celebre scultore Prassitele, che fiorì nel IV secolo a.C.: la copia in questione si collocherebbe, dall'esame dei caratteri stilistici, in epoca flavia, o comunque nella seconda metà del I secolo d.C.


Scultura romana, torso di Satiro in riposo. Vicenza, Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona

Scultura romana, torso di Satiro in riposo. Vicenza, Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona
(foto Museo)

Molto raffinata anche una testa femminile, verosimilmente un'immagine di divinità, anch'essa dipendente sul piano iconografico da modelli tardo-classici, la cui cronologia, per alcuni aspetti della tecnica d'esecuzione, sembra scendere a un momento successivo, verso la fine del II secolo d.C.
Ancor più tardo il frammento di un altorilievo con testa maschile barbata, anche se qui la datazione oscilla tra gli inizi e poco oltre la metà del III secolo d.C., in quanto aspetti morfologici e tecnici sembrerebbero forse compatibili sia con l'età di Caracalla, sia con il periodo della cosiddetta 'Rinascenza' sbocciata durante il principato di Gallieno.
Imponente il mascherone di porfido rosso, che proviene dalla decorazione di una grande vasca, o labrum, facente parte dell'arredo delle terme; realizzata forse in concomitanza con la costruzione dell'edificio, o in un periodo di poco precedente, l'immagine è stata identificata sia con la divinità egizia Serapide, sia con la personificazione di un fiume, probabilmente il Nilo, o anche Oceano.
Oltre a questi esemplari dalle Terme di Caracalla, Girolamo Egidio di Velo poté trasferire a Vicenza altri marmi dai magazzini dei Musei vaticani, ceduti come compenso per la rinuncia ai diritti su due grandi mosaici tornati alla luce nel corso degli scavi.
Splendida la statua femminile seduta su roccia, databile al II secolo d.C., versione romana di un originale ellenistico, alla quale è stata applicata una testa non pertinente, forse di Afrodite; sempre d'epoca imperiale, ma di una fase precedente, la dea assisa su trono, avvolta in un elegante panneggio, e la piccola testa di Dioniso, reminiscenza prassitelica. Merita infine almeno un accenno il bel ritratto femminile, purtroppo mutilo del naso, ascrivibile all'età antoniniana, intorno alla metà del II secolo d.C., per la foggia dell'elaborata acconciatura, che trova numerosi confronti nelle effigi di dame dell'epoca.

Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona
Contra' Santa Corona, 4
36100 Vicenza

Orari
- invernale: 10.00 - 17.00
- estivo: 10.00 - 19.00

Biglietto
- intero: 10.00
- ridotto: 8.00

http://www.museicivicivicenza.it/it/mna/